Masigott: il dolce tipico di Erba
FolkNewsOTTOBRE2022
di Lina Cabrini
“Ho ciappà i pussé mej di condiment I ho messedà cont i savor de la Brianza G'ho taccà là un grizzen de sentiment, Cont olî de gombet in abondanza, Adess disem, o gent, sa va fà nagott, L'é minga on portent 'sto Masigott?”.
Sono questi i versi con i quali il pasticcere Francesco Sartori descriveva il “Masigott”, il dolce tipico della città di Erba, che ogni anno viene celebrato nella “Sagra del Masigott” (o Festa di Sant’Eufemia).
Le origini di questo dolce “povero” sono radicate tra mito e realtà: la tradizione vuole che il Masigott deve il suo nome alla leggenda per cui i dolci di fattura non eccellente erano riservati a persone goffe e malvestite, i masigott appunto, mentre altri fanno risalire la sua origine alla "polentona di Sant’Eufemia", piatto del ‘700 il cui ingrediente principale era la farina di granoturco, dalla cui rielaborazione pasticcera avrebbe avuto origine il Masigott.
Tra mito e realtà, è però grazie al lavoro e alla ricerca di Francesco Sartori che negli anni ’70 la ricetta originale del Masigott viene riscoperta e, nel 2000, il prodotto viene riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, su proposta della Regione Lombardia come “Prodotto Agroalimentare Tradizionale lombardo”.
Dolce non lievitato, di aspetto compatto color marrone scuro, con tenui sfumature arancio, il Masigott sin dal primo assaggio rivela la sua morbidezza, data dall’armonia degli ingredienti, così come descritti nella ricetta ufficiale Sartori: tuorlo d’uovo, burro, zucchero di canna, farina di frumento 00, farina di grano saraceno, uvetta sultanina, pinoli, scorza d’arancio candita, fecola, farina di granoturco, liquore d’arancio, bacca di vaniglia, ammonio di bicarbonato.
La Sagra del Masigott (ufficialmente denominata Festa di Sant’Eufemia) si celebra la terza domenica del mese di ottobre e richiama ogni anno a Erba migliaia di persone. Per l’occasione la famosa Piazza del Mercato si veste a festa, ospitando numerosi stand e bancarelle dove poter trovare i prodotti artigianali locali e assaggiare le specialità del territorio, come polenta e brasato, trippa, caldarroste e, ovviamente, il Masigott Sartori.

La tradizione si tramanda di Padre in Figlie
Una ricetta storica, gli ingredienti autentici e genuini, il tocco magico di Pasticceria Sartori ed ecco riassunto l’inimitabile Masigott, il dolce che sa di autunno e tradizione ma che nella pasticceria di Erba si può acquistare e gustare tutto l’anno. Una ricetta che nasce proprio in provincia di Como nel XVI secolo e che Francesco Sartori, più di 50 anni fa, riscopre e trasforma in una vera e propria icona pasticcera dell’autunno. Farina di mais, farina 00 e farina di grano saraceno, zucchero, uova, miele, burro, arancia candita, uvetta e pinoli, ingredienti semplici e poveri per questo plumcake perfetto dalla colazione al pranzo della domenica.

Inaugurazione della pasticceria nel 1972
Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, su proposta di Regione Lombardia nel 2000 lo ha etichettato come “prodotto Agroalimentare Tradizionale Lombardo”.
Un successo che si è esteso da Erba a tutta la Regione Lombardia.

Le sorelle Roberta e Anna Sartori 2022
Ricetta: Masigott
Ingredienti
BURRO 200 GR
UOVA 180 GR
FARINA 0 110 GR
FARINA DI GRANO SARACENO 60 GR
TUORLO D'UOVA 80 GR
ZUCCHERO A VELO 100 GR
ZUCCHERO SEMOLATO 100 GR
UVA SULTANINA 60 GR
ARANCIA CANDITA 40 GR
PINOLI 40 GR
FECOLA DI PATATE 30 GR
FARINA DI MAIS FIORETTO 25 GR
LIQUORE ALLA ARANCIA 20 GR
LIEVITO CHIMICO 6 GR
Preparazione del ripieno
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Montare molto bene il burro con lo zucchero.
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Aggiungere i tuorli e poi gli interi.
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Setacciare tutte le farine con il lievito.
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Unire alla massa montata.
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Aggiungere la frutta.
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Infine il liquore.
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Colare negli stampi tradizionali precedentemente imburrati e infarinati.
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Cottura a 180° valvola chiusa per 20 minuti circa

Sono questi i versi con i quali il pasticcere descriveva il “Masigott”, il dolce tipico della città di Erba.
“Ho ciappà i pussé mej di condiment
i ho messedà cont i savor de la Brianza.
G'ho taccà là un grizzen de sentiment,
cont olî de gombet in abondanza.
Adess disem, o gent, sa va fà nagott,
l'é minga on portent 'sto Masigott?”.
Francesco Sartori