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Pietre di sofferenza

FolkNewsGENNAIO23

di Orlando Panighet

PROLOGO - DOVE E QUANDO
Oltre Il Colle (BG) – Via del Drago il giorno dopo la visita al Museo Tino Sana

“Sel è che schìi ? E questo chi è?" domanda il Nando con molto stupore vedendo questo pupazzo creato da un sapiente ammassamento di vasi.

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“Ti presento Albino Spuntoni di Geranio. È il silente custode della via del Drago, la via di casa mia. Come vedi lui ti sta indicando di guardare in basso. È la meta di oggi pomeriggio. Lì, sotto il Menna. Prepara zaino e racchette che facciamo un picnic.“
La prima sosta è in Piazza Carrara; cento passi più in là. Ci sediamo all’arena. La vista intorno a noi, da paesaggio da cartolina, è superba. ”Ami
ci miei, queste bellezze sono i monti della MAGA.”
“Ci sono maghi qui?” Domanda il Bis che sinora aveva ammirato in silenzio il paesaggio. 
“Vedi i quattro monti qua intorno. Le iniziali dei loro nomi Menna, Arera, Grem, Alben creano la magica parola MAGA. Dai muoviamoci”. 
Una bella camminata in un continuo saliscendi ci porta a Zorzone. Intorno alla chiesa ci sono poche abitazioni. Il silenzio contorna verdi pascoli. 
“Nando, qui c'è la sorpresa per te. Li vedi quei vagoncini? Siamo proprio in una miniera. Questo è il museo minerario di Zorzone.”

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Quando Il Nando entra resta subito incantato! Le bacheche colme di pietre di pirite (e di tutti quei minerali che terminano in –ITE) lo prendono subito.
Guarda le pietre, i colori, le sfumature e poi le riguarda quasi volesse volarci dentro. Condividiamo la sua felicità. Vederlo così tra le pietre è come vedere un bambino felice col suo giocattolo preferito. Ma mi sono perso il Bis e lo vado a cercare. Lo vedo di fronte a una finestra che dà su un monte.


“Sai Orlando” mi dice “Per un padano fluviale come me il monte rappresenta sì l’asperità da raggiungere ma anche il luogo delle mutazioni nei suoi continui cambiamenti di paesaggio. Come è in fondo la vita.”
“Però! Mica male la pensata del giovane filosofo.“ È una riflessione che non posso che condividere. Partecipo alla sua emozione guardando in silenzio la montagna. Dopo un po’ torniamo dal Nando e lo troviamo intento a leggere schede e guardar vagoni. Sta parlando con una donna segaligna, dallo sguardo corrucciato, duro di chi è avvezzo a prendere di petto le difficoltà. Si chiamano già per nome.

“Signora Rita, dietro queste pietre chissà quante tribolazioni nel raccoglierle.”
“Può ben dirlo Signor Nando. Mio padre ci ha lasciato per i problemi respiratori della sua vita da minatore. Ma, nonostante la sofferenza, non ci fu verso di staccarlo da qui. Nessuna lusinga di qualsivoglia natura (nipoti lontani, una crociera, cure mediche migliori) riuscivano a distoglierlo dal suo collaudato quotidiano. “Sono montanaro! Sono nato montanaro e qui sto.”

La signora Rita ci fece poi da guida tra attrezzi da miniera, abiti e foto ricordo. Prima di andar via ci regala un libro Taissine…ma, sura töt, du ma de qualità.” 
“Le riassumo in due parole chi erano. Le “taissine” erano le cernitrici di minerali. Esse condividevano con i minatori il duro lavoro di strappare alla roccia, pezzo dopo pezzo, manciate di minerale. Sui piazzali, con appositi martelli separavano il metallo dallo sterile, protette solo da rudimentali tettoie. Era un mestiere esposto alle avversità atmosferiche. E d’inverno le loro mani diventavano pezzi di ghiaccio. Se volete questa sera l’omonimo gruppo folklorico ci ricorderà la vita grama delle donne delle miniere attraverso storie cantate. Venite a Zambla Alta.”

“Non mancheremo! Stavamo giusto pensando dove andare a mangiare. Tra poco ci raggiungeranno le nostre amiche. Ah! Eccole là! Sono arrivate. Venga con noi! La invitiamo a cena! Andiamo.” 


Commento dell'autore
Cari lettori queste Ciciarade erano nate per parlare di miniere nel comune di Oltre il Colle. Ma non avevo collegato che Gorno, terra delle Taissine è, nella Valle del Riso, la vallata contigua. Alla fine è divenuto una promozione libraria, non voluta. Ma è a fin di bene. Il libro Io merita! Splendida testimonianza di vita! Quindi se volete saperne di più dalle portatrici della tradizione invitatele a cantare. Qui sotto i dati da cui ho preso la descrizione: www.taissine.it
Ricordo ai lettori che il Nando esiste. Ma ciò che narrano i personaggi è frutto della mia fantasia e non è loro responsabilità.  
Le foto sono state scattate da me. 

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