Quelli eran giorni
FolkNewsSETTEMBRE2023
di Otello Castiglioni
Tutto cominciò con una festa “d’antan“ (ndr “del passato, del tempo che fu”).
Oggi niente giochi di carte al Centro Sociale Auser Libro Aperto di Trezzo sull'Adda. Burraco e scopa d’assi sono stati banditi per far posto ai ricordi. Sui tavoli troviamo decine di 33 e 45 giri stra-usati, ancora nelle copertine originali, corredate da foto di Beatles, Stones, Dylan e compagnia cantante. Appese alle pareti una dozzina di minigonne originali di Mary Quant completano il momento “Swinging London".

Un bel gruppetto di ancor vivaci oldies, con voci rese rauche da bicchieri di the e cioccolata, festeggiano sotto una gigantesca foto della grande stilista cantando “Those were the days”, nella versione italiana di Sandie Shaw. In “Quelli eran giorni” ricordano i tempi in cui i beveraggi erano Martini rosso e Piña Colada; la minigonna taglia 42 era perfetta per ridestare la focosità dei partners; gli stessi che ora, nei rari e radi momenti d’incontro amoroso, si addormentano già al preliminare dello slacciare i bottoni della “cammesella”.
La più triste tra queste signore ancor giovani dentro è la new entry del circolo: l’Amelia Barretta detta Sbarra perché in un attimo passa dal suo consueto essere gentile in donna dura come una sbarra d’acciaio se non si fa come vuole lei.
La Sbarra sta rimirando e rimirando, una foto sbiadita e consunta in cui viene ripresa abbracciata a uno dei Fab Four durante un week end memorabile da Histoire d’Or.
In tutta questa allegra baraonda il nostro Nando era uno dei più felici. Di fronte a lui il Ginza si pavoneggiava in un vecchio e tarmato abito psichedelico della Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band ripescato dal vecchio baule dei ricordi londinesi , ultima bizzarra testimonianza del suo passato di lavapiatti e squatter. (Ndr occupatore abusivo di case). Ma, sul più bello, arriva il Bis (l’ormai famoso nipote omonimo del Nando) a rovinare l’atmosfera underground.
Il suo compitino speciale da consegnare entro una settimana è: “Narra di un bagno di folla allegro e popolare, avvenuto in Lombardia negli ultimi vent'anni, ma che non sia né un evento religioso né un evento politico.”
A quelle parole il Tino e il Marietto scattano sull’attenti urlando a gran voce: ”Il Triplete della Grande Inter di José Mourinho. Quella ancor irripetibile stagione calcistica 2009/2010 dove noi vincemmo Coppa Italia, Scudetto e Champions League.”
Nando: “Giammai! Io, milanista da sempre, utilizzerò questo evento che comunque è popolare ma divisivo.”
Dice Orlando “Ascolta Nando, La risposta ce l'hai sotto i tuoi occhi; ma per oggi non se ne parla. Tra poco avremo la conferenza sulla storia d’amore tra Mick Jagger e Marianne Faithfull. E subito dopo, per par condicio, balleremo la Salsa su ritmi dei Beatles. Domani pomeriggio Bis torna qui.”
Le “ciciarade” del Nando. I suoi ricordi di un grande evento popolare
L’indomani, puntuale come un orologio svizzero, arriva Il Bis. E l’Orlando(O) si rivolge al Nando (N) “La vedi questa copertina?”
(N) “Si! È il iellosunmarine dei Bitols. (ndr Yellow Submarine dei Beatles). Insomma il sottomarino giallo. E alura? (ndr E quindi?).”
O: “Proprio tu ti sei dimenticato! Tu che la storia me l’hai raccontata almeno un milione di volte. Non ti ricordi più che nell’estate del 2005 a Milano girava un sottomarino?”

(N) “Te ghè reson”| Hai ragione! Il “Toti”! Il sommergibile Enrico Toti. Come ho fatto a dimenticare quei giorni straordinari. Non ho più la testa. Ti meriti un fernet. Luisa per favore ci porti due fernet. Prima di iniziare però faccio un salto a casa per cercare qualche foto. Intanto guardate sul tablet ciò di cui stiamo parlando..”
(N) “Questo che avete appena visto è In meno di cinquanta metri lo spazio dove viveva sott’acqua un equipaggio mediamente formato da quattro ufficiali e più di una trentina tra sottoufficiali e marinai comuni.”
Nel monologo del Nando si inserisce il Tano: “Che differenza c’è tra sottomarino e sommergibile?”
(N) “C’è sempre un sciur (ndr signor) saputello che disturba. Caro mio il Sommergibile Enrico Toti dovrebbe essere chiamato Sottomarino Enrico Toti perché i due termini vengono erroneamente considerati sinonimi. In realtà il sottomarino opera prevalentemente sott’acqua mentre il sommergibile è in grado di immergersi e navigare anche sott’acqua. Te capit (ndr hai capito) caro il mio Tano!!!!
Ritorniamo al nostro Toti. La Marina Militare lo regalò a Milano. Fu deciso di farlo arrivare da Cremona a quello che ora è il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Il trasporto fu fatto dalla Ditta Fagioli specializzata nel movimentare carichi eccezionali. Ve lo confermo perché proprio quest’anno ho seguito un loro trasferimento di un motore Wartsila lungo 77 metri.e di 470 tonnellate da Pradamano (Udine) a Gorizia.”
L’ultimo viaggio terrestre del Toti durò 93 chilometri. Frazionato in varie tappe conclusasi il 14 agosto 2005 fu seguito da almeno 150.000 persone. Viaggiava alla velocità di 6 km orari. Per farlo arrivare hanno modificato il flusso veicolare in tante strade, bloccato accessi e spaccato non so che cosa per far passare questo
Come vi ho detto in quei giorni lavoravo a Milano perché stavo ”facendo il bagno” di una coppia di sposini. Ho seguito il tutto ascoltando Radio Popolare. Il giovedì pomeriggio, prima di tornare a Trezzo per portare la famiglia al mare di Pinnarella di Cervia, ho avuto la possibilità di vederlo in via Toffetti davanti alla sede dell’INPS (che ora non c’è più) a due passi dalla nuova stazione ferroviaria di Rogoredo.

Ero davanti a lui! Il “Killer dei mari!“ Che gigante! La prima impressione è stata un senso di claustrofobia e contemporaneamente di essenzialità. In 50 metri vivevano una trentina di persone. Sicuramente in condizioni igieniche molto scarse. E poi, il solo pensiero di essere su quella che può diventare una bara vagante mi faceva tremare. Per scegliere questo mondo, i sommergibilisti devono essere tipi parecchio speciali. Sicuramente ,per vivere gomito a gomito, devono essere adattabili, rigorosi, amare la solitudine e soprattutto non soffrire di attacchi di panico.”
Il Bis ci dà il contributo della generazione Z : ”Su Facebook c’è una pagina Enrico Toti il Sottomarino frequentata da quelli che vi hanno navigato almeno un po’. Zio Nando andiamo a Milano a vederlo? Anche perché tu di informazioni tecniche ne hai dato pochine pochine!”
(N): “Nipote degenere! Io sono un piastrellista, mica un idraulico. A me più che l’acqua piace il vino. Però la tua idea mi piace. Dopo la visita al museo, ti porto poi da Gianni Riet all’Albero Fiorito di Via Pellizzone:: mangiar sano e prezzi minimi. Ti farò assaggiare un piatto di fegato alla veneta e uova strapazzate che solo la mia mamma sapeva fare.”
“Veniamo anche noi?” Diciamo in coro io, il Tano, l’Amelia.
(N):“Poca brigata ! Vita Beata. Ma! Si! Venite anche voi. Così vi parlo dell’dea che mi è frullata in testa. Mi piacerebbe organizzare una domenica a tema “Vestivamo alla marinara” con pranzo a base di pesce di mare e proiezione di due film dedicato ai sommergibili. Io ho un debole per "Caccia a Ottobre Rosso" e per quell’altra chicca di “Operazione sottoveste “di Blake Edwards con protagonista un sottomarino colorato di rosa. Intanto mentre andiamo in parcheggio vi propongo un indovinello: perché le maglie dei marinai sono a righe?” Pensateci da soli ! Non guardate Internet.!
Chiosa finale: Il Centro Sociale Libro Aperto è un po’ una delle mie seconde case. Vi trovo una ampia e variegata umanità da cui traggo ispirazione. Esiste un signor Nando ma qui terminano i collegamenti con la vita reale. Ciò che dicono i personaggi è frutto esclusivamente della mia fantasia e questa è responsabilità solo mia. La storia raccontata è come l’ho vissuta io. Alcuni momenti li ho pescati dai ricordi di amici milanesi. I dati tecnici da Internet.
Quanto alle foto sono tratte da Wikipedia.
Il disegno del sottomarino è mio.
Non è alcuna pubblicità commerciale perchè La trattoria l’Albero Fiorito altra seconda casa dei miei anni milanesi, ormai è chiusa da anni e con lei la sua meravigliosa cucina casalinga.