16 dicembre: un ricordo di Mariuccia
FolkNewsNATALE2022
di Daniele Fumagalli
16 dicembre 2022. Albavilla è avvolta in una nebbia spessa, che però dona a questo tipico borgo brianzolo: aumenta l’alone delle luminarie natalizie che già adornano qualche residuo muro medievale, le cascine otto e novecentesche e le più recenti – anche se meno romantiche – costruzioni successive al boom economico che tanto ha investito, in tutti i sensi, le terre di Brianza.

In questa serata Dionigi Garofoli ci accoglie per il ricordo di un’altra giornata: esattamente sei anni fa, il 16 dicembre 2016, la compianta Maria Brivio – per il folklore lombardo “Mariuccia” - riceveva il prestigioso premio di Personalità Benemerita della FITP. Quella volta c’era invece il sole, ed era in Sardegna. La Mariuccia lasciava il suo borgo di Brianza per prendere, per la prima volta in via sua, l’aereo: e recarsi sull’isola dei quattro mori a ricevere il giusto riconoscimento per le sue narrazioni popolari. Le panzann.
“Fu una serata indimenticabile” racconta Dionigi. “Mariuccia, una donna da palcoscenico come difficilmente si incontrano, era emozionata ma anche soddisfatta. Diceva: “O Dionigi, cos’hu mai fa per meridas che’l premi chi? Mi cunti su dumà i me panzann”. E proprio per esse ha ricevuto tanti riconiscimenti”. Panzann: poesie, aneddoti, racconti che testimoniano le radici e il profilo storico di una comunità brianzola-contadina scomparsa nei fatti, ma ben viva nella memoria e nella voce di Mariuccia.
Visto il periodo, in sede di conferimento del premio la Mariuccia non rinunciò alla sua passione per il racconto, recitando una poesia di Natale che suscitò stupore ed entusiasmo nei presenti.

Dionigi Garofoli e "la Mariuccia"
Chiediamo a Dionigi un ricordo della Mariuccia, scomparsa nel marzo di quest’anno.
“Era una donna incredibile, con una grande capacità di stare sul palcoscenico. Riusciva a catturare il pubblico, e non parlava finché non aveva l’attenzione di tutti. Richiamandola, se necessario.
Nella nostra lunga carriera, novanta esibizioni televisive e centinaia di concerti e spettacoli, lei aveva il compito di intrattenere il pubblico mentre i contadini (il gruppo di Albavilla diretto dallo stesso Dionigi, n.d.a.) riprendevano fiato. Sapeva arrivare a tutti. E sapeva ottenere l’attenzione del pubblico anche di altre regioni. Anche se spesso le sue panzann erano dialettali, la ascoltavano ovunque. In Calabria come in Sardegna”.
Mille soddisfazioni in anni di collaborazione attiva, iniziata per caso nel 1999 quando la Mariuccia conosce Dionigi in un ufficio di assicurazioni. Racconta il capogruppo dei Contadini:
“Dopo qualche istante, mi ha detto: “Podi cuntach su una panzana?”. Era un martedì. Dopo pochi secondi di racconto avevo già deciso che sarebbe stata in scena con noi la domenica successiva, in un nostro spettacolo. Da allora, è sempre stata dei nostri”.

Una delle numerose trasmissioni televisive che hanno visto protagonista
Maria Brivio e Dionigi con i suoi "Contadini"
Domandiamo a Dionigi: “Le faccio una domanda da artista, abituato alle luci della ribalta. Una personalità così forte, e sotto la sua ritrosia ben consapevole della propria capacità, non deve essere sempre stata facilmente gestibile. Mi sbaglio? ”
Ammette il capogruppo dei Contadini: “Mariuccia aveva un carattere forte, e certo all’inizio è stato difficile farle capire che non potevamo sempre darle carta bianca, perché uno spettacolo come il nostro è scandito da tempi precisi e da una scaletta ben definita. Tuttavia dopo un po’ di pratica, e con me a guidare la regia, si è poi trovato un bell’equilibrio”.
La scomparsa della Mariuccia ha segnato il gruppo: tutti i loro componenti erano infatti molto affezionati a questa grande narratrice. Tuttavia, i Contadini sono ben coinvolti nel progetto della realizzazione e del mantenimento del Museo della Civiltà Contadina, in uno dei Crotti di Albavilla.
“Un progetto che è stata una mia idea, che avevo già quando ho pensato di chiedere al comune l’utilizzo del Crotto. Il mio gruppo è coinvolto in progetti didattici alle scuole, ed il museo è molto visitato. Una vera e propria attrazione turistica, di cui siamo molto fieri”.

Dionigi e i suoi Contadini
Un’opera destinata a tramandare una cultura scomparsa con l’avvento del boom economico, di cui Mariuccia è stata, fino alla fine, una voce narrante. I suoi racconti erano la viva testimonianza di una cultura orale, ed erano tramandati oralmente dalla signora Brivio e dalla sua dialettica inconfondibile. Una voce che narra Quai coss di tempi indree, per citare il suo cavallo di battaglia. Una voce ben udita fino a poco tempo fa. Fino al 25 marzo 2022, quando – citando sempre Dionigi – “La Mariuccia ha concluso il suo cammino terreno”.
Sarà dunque il primo Natale senza la regiura che cunta su i so panzann, ma i suoi racconti hanno travalicato i confini di una corte briantea molte volte. E molti se ne ricorderanno sempre.