Sagra del Masigott
FolkNewsOTTOBRE2022
di Adelio Ghilardi e Paola Pina
La terza domenica di ottobre a Erba si svolge la tradizionale sagra del Masigott.
Una festa con risvolti religiosi e pagani la cui origine è scritta per l’aspetto religioso ad un decreto di translazione della dignità plebana dalla chiesa di S. Eufemia alla chiesa di Santa Maria di Villincino voluto da San Carlo Borromeo (fine del XVI secolo) al fine di evitare gli allagamenti causati dal fiume Lambro che colpivano la S. Eufemia.
Per ricordare questo passaggio tra le due citate chiese, S. Carlo volle che alla terza domenica di ottobre il clero locale si recasse con solennità dalla Santa Maria alla Santa Eufemia, che è proprio al centro della festa. C’è anche l’ipotesi che la data coincida con la festa della dedicazione della chiesa, che risale all’origine del cristianesimo in Brianza (V secolo). Più semplici le probabili origini pagane legate al festeggiamento per i raccolti e la chiusura dell’anno agricolo.
Ormai le due origini si sono fuse in una festa che richiama da secoli gli abitanti dei dintorni, che ritornano anno dopo anno sui passi dei loro antenati. Storicamente il luogo ove sorge la chiesa era punto d’incontro per gli aspetti religiosi, mercantili, civili e anche per il ricordo dei morti.

La festa, organizzata da più di una trentina d’anni dal gruppo “Quei del Masigott” si apre il venerdì sera con un momento culturale, per poi passare il sabato all’apertura della trattoria in piazza con piatti tradizionali brianzoli. Alla sera nella piazza si svolge lo spettacolo musicale con artisti famosi, alternato al tradizionale ballo liscio.
La domenica si ripete la processione solenne con la S. Messa in S. Eufemia e poi via via un alternarsi di musica e giochi con il gran finale che vede la sfida per la salita al palo della cuccagna (metri 16 di altezza) aperta a tutti i giovani concorrenti (con tanta forza nelle braccia, oltre ad una tecnica di salita). In quel momento la piazza è piena e la gente non si muove fino al momento della sudata conquista della cima. La serata termina con lo spettacolo musicale e ballo liscio.

Il termine Masigott non è di facile traduzione. Il vocabolario milanese lo definisce un dolce tradizionale. La gente della piazza definisce il motto come un trambusto, caos o, se riferito a persona, un tipo molto strano disordinato e pasticcione.
La cucina tradizionale fornisce molti piatti: tra questi segnaliamo la “trippa” (detta busecca), la cazzoeula ed il brasato con la polenta. Non manca il dolce masigott, prodotto con una ricetta segreta da un noto pasticcere locale.
Il ricavato della Festa è destinato in beneficienza. La chiesa di S. Eufemia (V secolo) e le associazioni locali onlus che si occupano di persone fragili sono i principali destinatari.